In tutta Europa, l’arte e la cultura sono diventate il bersaglio – non solo, ma soprattutto – dei partiti politici di (estrema) destra. Anche altri gruppi politici e sociali stanno iniziando a mettere in discussione il ruolo dell’arte e della cultura e a svalutare o screditare l’impegno artistico critico.
Il numero di questi attacchi alla scena artistica è aumentato drammaticamente. Osserviamo sempre più spesso strategie deliberate e politicamente motivate come queste:
- modifiche improvvise alle linee guida di finanziamento,
- tagli ai budget culturali,
- licenziamenti o nomine di direttori di istituzioni culturali motivati politicamente,
- selezioni di giurie non trasparenti,
- un putiferio mediatico (sociale) contro artistə e operatori/operatrici culturali,
- attacchi fisici prima, durante e dopo gli spettacoli,
- deterioramento strutturale della previdenza sociale dellə artistə,
- minaccia di azioni legali (SLAPP) contro artistə,
- l’ammissibilità ai finanziamenti sulla base di una definizione politica nazionalista-patriottica di “cultura popolare” basata su tradizioni e costumi
- e un numero crescente di interrogazioni parlamentari sul valore delle singole attività culturali.
Kryštof Koláček (presidente EAIPA) e Ulrike Kuner (direttrice generale EAIPA) hanno affermato: „Le strutture, i finanziamenti e le organizzazioni degli artisti – tutto ciò che si è sviluppato negli ultimi decenni – sono messi in discussione, la stabilità a lungo termine non è più un dato di fatto. Abbiamo urgentemente bisogno di documentare e analizzare le strategie alla base degli attuali attacchi a sfondo politico per poter reagire in modo adeguato. Dobbiamo trovare sostegno nella politica e nei media. E dobbiamo sottolineare i nostri punti di forza: La comunità indipendente delle arti dello spettacolo ha sviluppato in tutta Europa riflessioni artistiche coraggiose e critiche per un pubblico eterogeneo che deve essere protetto.“
Insieme a rappresentanti politici, diplomatici, ricercatori e analisti, abbiamo quindi trascorso due giorni a riflettere su come noi, attori delle arti dello spettacolo indipendenti, possiamo diventare più resistenti di fronte alle minacce attuali e future.
Durante il primo giorno della conferenza sono intervenutə sei relatori e relatrici, esperti ed esperte di grande interesse, tra cui Bianca Kämpf del Centro di documentazione della Resistenza austriaca, che ha parlato dei meccanismi e dei metodi della politica populista e di estrema destra, Christian Autengruber, ex direttore del Forum culturale austriaco di Budapest, che ha fornito una profonda visione delle restrizioni alla libertà artistica, e Reinhard Uhrig del WWF Austria con un prezioso contributo sui metodi di „campaigning”.
Durante il secondo giorno, abbiamo lavorato intensamente alla pianificazione e all’attuazione di strategie e strumenti per la creazione di reti e il rafforzamento delle arti dello spettacolo indipendenti attraverso il monitoraggio e il “campaigning”.
Cosa abbiamo imparato?
Abbiamo imparato molto su come le forze politiche antidemocratiche in Europa stiano lavorando metodicamente e strategicamente per limitare e influenzare la libera espressione artistica. Nelle analisi di scienze sociali delle relazioni del primo giorno, l’Italia era già stata classificata per diversi aspetti tra le “democrazie illiberali”.
Il nostro settore è sia un importante indicatore dello stato di una società che anche un fattore di protezione decisivo per una democrazia funzionante. L’arte e la cultura sono uno strumento di difesa essenziale contro gli attacchi a una società moderna e aperta.
Per questo motivo sosteniamo lo sviluppo di strumenti di monitoraggio europei che aiutino a documentare gli incidenti a sfondo politico e le restrizioni alla libertà artistica, nonché il deterioramento delle strutture di un Paese e vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.